La Legge di Stabilità 2014 (L. 147/2013) ha introdotto, all’interno dell’Imposta Unica Comunale (IUC), la componente servizi indivisibili, denominata TASI. La base imponibile della TASI è la stessa prevista per l’applicazione dell’IMU ( rendita catastale). La legge prevede che il Comune stabilisca con Deliberazione di Consiglio Comunale quali siano i servizi indivisibili, i cui costi, indicati analiticamente, devono essere coperti dal gettito previsto per la TASI.
Come si calcola la TASI
Il procedimento di calcolo della TASI è lo stesso dell’IMU e si basa sui seguenti passaggi:
- Individuazione della rendita catastale dell’immobile : il primo passo per calcolare la TASI 2019 è quello di recuperare la rendita catastale dell’immobile su cui si pagherà il tributo. Il dato si trova consultando il servizio di visure catastali dell’Agenzia delle entrate che è diventati gratuito per gli immobili di cui il soggetto richiedente risulti titolare. La rendita si trova anche sull’atto di proprietà dell’immobile, ma in questo caso si deve verificare comunque che essa sia aggiornata, soprattutto se la data dell’atto non è recente
- Rivalutazione della rendita catastale: il secondo passaggio è la rivalutazione della rendita catastale del 5%. La rivalutazione si ottiene semplicemente moltiplicando la rendita catastale per 105 e dividendo il risultato per 100
- Calcolo della base imponibile: la base imponibile, cioè la cifra sulla quale calcolare l’importo da versare per la TASI 2019, si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata per coefficiente, che per le abitazioni civili è 160
- Calcolo della TASI 2019: applicare alla base imponibile l’aliquota 0,25%
Calcolo delle pertinenze = il calcolo della TASI per le pertinenze dell’abitazione principale va fatto in base all’aliquota di quest’ultima e non con l’aliquota corrispondente alla rendita della pertinenza
Calcolo della detrazione = Dall’imposta dovuta per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e per le relative pertinenze, si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, euro 50,00 per ogni figlio fino a 26 anni di età “fiscalmente a carico”. Per fiscalmente a carico si intende che non deve avere nell’anno redditi propri di importo complessivo superiore ad euro 2.840,51. Nel caso in cui tale limite venga superato nel secondo semestre si dovrà provvedere a conguagliare quanto detratto nella prima rata, con la rata di saldo del mese di dicembre. Altra condizione per poter beneficiare della detrazione è che il reddito del nucleo familiare, relativo all’anno 2018 sia stato inferiore ad euro 60.000,00. In caso di più contribuenti dimoranti, la detrazione deve essere suddivisa in parti uguali tra loro indipendentemente della quota di possesso dell’immobile.